Intervista inedita di Zak su Biography.com

Zak ci mostra questo articolo di Biography.com, una sua intervista totalmente inedita e che vi consiglio vivamente di leggere! L'ho tradotta apposta per voi:

 

Zak Bagans di “Ghost Adventures” spiega come ci si sente ad essere posseduti da un fantasma (intervista).


Dude! Bro! Man! Queste sono le espressioni più tipiche che sentirete pronunciare durante le indagini del team di Ghost Adventures - Zak Bagans, Nick Groff e Aaron Goodwin - nei luoghi più infestati al mondo mentre spaventano a morte i loro fanatici fans tutti i sabati sera. (Si spera che la parlata amichevole offra agli spettatori un po’ di frivolezza ad una situazione già bizzarra.)


Che voi crediate o meno al sovrannaturale, la GAC prende il proprio lavoro con molta serietà, presentandosi ben equipaggiati con telecamere a visione notturna, rivelatori di movimento e di campi elettromagnetici, telecamere termiche e altri strumenti da cacciatori di fantasmi tramite i quali sono stati catturati eventi che farebbero rizzare i capelli in testa a chiunque: graffi sul corpo, porte che sbattono inaspettatamente, sospiri misteriosi nei registratori ed anomalie colte in fotografie.


Mentre il programma arriva alla sua decima stagione, Zak Bagans si è ritagliato un po’ di tempo per rispondere alle nostre domande scottanti su cosa comportano tutte queste nuove esperienze coi fantasmi.


Di tutti i posti in cui sei andato per questa stagione imminente, qual è stato il più spaventoso per te e per quale motivo?


Devo ammettere che per me il posto più spaventoso di questa stagione è stato il Messico, per l’indagine all’Isola delle Bambole. Non è perché fosse piena di spiriti maligni o demoni, era perché era pieno di bambole indemoniate che mi hanno profondamente sconvolto. I canali aztechi sopra cui sorge l’isola hanno contribuito a costruire innumerevoli giacimenti fatti di storia cupa e antichi spiriti influenzando la possessione delle bambole sull’isola - l’intera zona è veramente spaventosa. E’ un infestato mondo acquatico messicano in cui non hai intenzione di perderti. Non credo di essere stato più impaurito come quando mi sono ritrovato sull’isola e ho sentito le bambole ridere improvvisamente. Mi è bastato. Fine.


Ci sono state delle scene inedite che ti sarebbe piaciuto che gli spettatori vedessero ma che non hai potuto inserire nel montaggio finale?


Il nostro pubblico deve capire che io e i miei colleghi svolgiamo un lavoro molto serio e ci mettiamo in situazioni pericolose per apprendere di più sull’aldilà. Ad un certo punto durante la nostra indagine per lo speciale di Halloween in Irlanda, un mio investigatore si è ritrovato in una situazione talmente emotiva e sconvolgente da costringerci a tagliare la scena dal montaggio. Sento che abbiamo posto un giusto limite nella nostra scelta di cosa mostrare al pubblico quando le cose prendono una brutta piega durante i nostri tentativi di metterci in contatto con spiriti maligni e demoni.


Ho deciso fosse giusto eliminare un pezzo della scena di Aaron che dice di essere stato afferrato da una forza oscura e dell’esaurimento che ciò gli ha causato. Tantissima gente non capisce che questi attacchi sono più che semplici prese e spinte fisiche. Queste entità hanno il potere di iniettarti pura paura nella spina dorsale facendotela espandere e sentire in tutto il corpo… qualcosa che non puoi provare guardando la televisione. Ho pensato che alcune riprese delle condizioni in cui si trovava Aaron dopo questo attacco fossero un po’ troppo personali perché il pubblico le capisse, ma ho lasciato abbastanza girato da far intendere loro con che cosa abbiamo a che fare.


Quali sono gli aspetti migliori del tuo lavoro? E i peggiori?


Il miglior aspetto del mio lavoro è avere la possibilità di viaggiare per posti caratterizzati da magnifiche storie su cui investigare, molte delle quali comprendono misteri irrisolti e morti inspiegabili. Essendo io un documentarista e un investigatore del paranormale, tutto ciò arricchisce l'avventura nella mia vita e dà un significato al mio lavoro. Adoro da impazzire intervistare le persone, il che è un’arte. Devi essere molto abile nel porti e nello stabilire un legame con esse, raggiungere il punto più profondo delle loro emozioni ed ottenere le risposte che cerchi. La mia nuova serie, Ghost Adventures: Aftershocks spinge le mie capacità di conduttore a porsi in gioco fino in fondo, visto che, la maggior parte delle volte, intervisto gente con esperienze traumatiche alle spalle, vittime di attacchi di entità negative.


Gli aspetti peggiori del mio lavoro sono i viaggi in aereo, gli inquinanti atmosferici con cui veniamo a contatto in molte delle location da noi esplorate e i vari demoni e spiriti che si attaccano seriamente a me e che mi seguono fino a casa.


Visto che il tuo programma parla per lo più di entità terrificanti, ci chiediamo se ti è mai capitato di incontrare fantasmi che invece non fanno paura, che si possono definire piacevoli.


Oh sì, mi sono capitati vari incontri piacevoli con gli spiriti. I miei preferiti sono quelli che si impegnano nello stabilire una comunicazione diretta con me. E’ mia convinzione che loro capiscano di essere fisicamente morti e siano impazienti di dare un contributo alla nostra missione di fare incontrare i due mondi. Ad esempio quando mi è capitato lo spirito alla Black Moon Manor che mi ha detto che il colore delle luci emesse dal mio EMF fosse verde, e quando un soldato della Guerra Civile al campo di battaglia di Perryville mi ha fornito nome e cognome in presenza di altre cinque persone. Uno storico ha svolto delle ricerche, confermando che quel nome apparteneva effettivamente ad un uomo che ha perso la vita nei pressi del punto in cui è avvenuta questa comunicazione. Questi eventi inconfutabili sono quelli che ci aiutano a comprendere la vita dopo la morte. 


La tua carriera è basata su tutto ciò che c’è di oscuro e spaventoso. C’è qualcosa di te che non ha nulla a che fare con il macabro che ti piacerebbe far sapere ai fans?


Dopo avere affrontato tutta questa energia oscura e indagato per lavoro su persone violente, do un valore particolare alle anime pure - gli animali, specialmente i cani. Credo che un potere superiore, o un dio, ci abbia dato queste creature per creare un equilibrio con le persone che si rivelano malvagie. Sono un sostenitore attivo della lotta contro la crudeltà nei confronti degli animali. Ho realizzato che il momento in cui adotti un cucciolo in un canile sia il più meraviglioso che potrai mai vivere, perché questo animale ti cambia la vita, come a ringraziarti di avergliene donata una migliore.


Quando ritorno a casa da brutte indagini in cui ho affrontato spiriti cattivi, la mia cagnetta mi aiuta in qualche modo a purificarmi da questi esseri che a volte mi porto a casa. Vi prego di adottare degli animali da canili e gattili vicino a casa vostra e di denunciare gli abusi. Loro esistono su questo pianeta per amarci e aiutarci. E’ nostro dovere ricambiare.


Ripensando a tutti i tuoi anni di esperienza come indagatore, qual è la miglior cosa che hai mai imparato sul sovrannaturale che non hai mai espresso?


La miglior cosa che ho mai imparato è che vedere e udire non è sempre credere. Tutti si aspettano di uscire e vedere o udire un fantasma. Dopo anni di indagini alla fine ho sviluppato un sesto senso. Che è il senso più importante, ma anche pericoloso, da usare. Una volta sviluppato questo senso inizierai a PERCEPIRE gli spiriti, le loro emozioni, il loro potere. E’ come in “Avatar” quando i personaggi si connettono tra loro tramite la coda. Ti apri e permetti a questi spiriti di mettersi in collegamento con te tramite la loro energia. 


Quando mi succede e si crea un forte collegamento spirituale, non si può sapere quanto durerà o di che spirito si tratta - e questa è la parte pericolosa. Mi è capitato di indagare in posti in cui uno spirito incanala la mia energia, prendendone il controllo, e le mie emozioni cambiano radicalmente. RABBIA, TRISTEZZA, CONFUSIONE. Poi inizio ad avere visioni non mie. Sono le loro. Non esiste il tempo. Il mio corpo diventa rigido, intorpidito, freddo. Poi quando lo spirito se ne va, riesco a malapena a stare in piedi e a parlare. Questo è ciò che io chiamo “lockdown hangover” (postumi del lockdown) e, a seconda della gravità dell’influenza subita, può anche non passarmi per giorni. Mi chiedo che effetti abbia sul mio corpo. Non penso che sia qualcosa di buono.

 

Gwen

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